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La magia del Soul Collage

L’uomo è nato per creare. Dentro di sé prima che fuori di sé. Lo fa attraverso una facoltà preziosa che oggi sembra sbandare tra le luci aggressive degli schermi che attirano la nostra attenzione: l’immaginazione.

Henry Corbin riconduceva l’etimologia di Immaginazione ad un etimo sufi Himma “il potere di creare col cuore” o “il pensiero del cuore” (Hillman). Le immagini interiori percorrono il corpo e il linguaggio, si trasformano in poesia, metafora e sogno, anticipano la nostra tensione verso la materia per modellarla, dandole la forma del nostro mondo interiore.

Quante immagini si sono cristallizzate dentro di noi? Il nodo in gola, le ali ai piedi, la testa nel pallone, il cuore spezzato, le mani legate, le spalle coperte, il fuoco nelle vene.

Quante immagini hanno tessuto il mondo e il racconto che ne facciamo? Il grembo della terra, il cuore della notte, i fiocchi di neve, il mormorio del vento, la bocca del vulcano.

Risvegliare in noi il bambino immaginifico che siamo stati è una tentazione a cui ho smesso di resistere. Le immagini sgorgano fuori o mi vengono incontro, mi svelano i segreti nascosti nella mia storia e nella storia del mondo e mi fanno da mappa e da bussola quando perdo le parole o le coordinate del mio cammino: una piuma di uccello bianca e nera sull’asfalto, un frammento di scritta sul muro che risuona col mio pensiero, una nuvola nelle cui forme ritrovo il volto di mio padre, uno scarabocchio sul foglio da cui spunta un personaggio.

Tra i linguaggi creativi che ho avuto la fortuna di incontrare sul mio percorso, tutti avevano a che vedere con le immagini. La mimica del corpo, che conosce le cose diventandole, l’esplorazione della voce che contiene l’universo in un soffio, la meditazione che mi svela la mia natura multidimensionale.

Uno degli incontri più sorprendenti è stato quello col Soul Collage®. Niente mi cattura di più di quel rettangolo di cartone vuoto su cui le mie mani compongono immagini ritagliate. Mentre costruisco una carta non so mai con quale parte di me entrerò in contatto, ma poi, puntualmente, quando la osservo, la magia accade; la mia mano scrive sul foglio, riceve il messaggio, comprende e ringrazia.

Così, carta dopo carta, ho arredato il mio spazio interiore di presenze e colori, ho dato un nome e una forma alle mie emozioni e ho dato loro il ruolo di mie preziose alleate.

Quando ho un dubbio, quando sono nella confusione, quando ho bisogno di sostegno ne estraggo una sapendo che si presenterà quella connessa alla parte di me capace di portarmi fuori dal guado.

Esco da questi incontri rigenerata e alleggerita, un po’ più innamorata della bellezza dell’animo umano.

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